sabato 13 dicembre 2014

Camilleri, Pirandello e il Nobel

Esattamente ottanta anni fa, cioè il 10 dicembre 1934 Luigi Pirandello si presenta a Stoccolma per ritirare il premio Nobel per la letteratura, forse il maggiore riconoscimento per uno scrittore. L'Italia è fascista e forse nel suo momento più di prestigio internazionale, quando gli inglesi corteggiavano Mussolini e Hitler lo prendeva a modello. E il grande scrittore agrigentino si era iscritto al Partito Nazionale Fascista dieci anni prima, nel settembre 1924, per poi essere fra i primi accademici della Reale Accademia d'Italia nel 1929.

Però, quel dicembre del 1934 lo scrittore fa una cosa strana: al ritiro del premio Nobel, decide di non pronunciare alcun discorso. Perché? Secondo Andrea Camilleri in un'intervista di Felice Cavallaro, Pirandello preferì tacere per evitare di fare riferimento al fascismo e a Mussolini, dimostrando di essere in realtà lontano dal regime.

Pirandello fu realmente fascista? O la sua adesione fu semplicemente una scelta pragmatica che gli permettesse di raggiungere i fini dell'Arte? L'interessante intervista di Camilleri ci permette di ritornare indietro nel tempo e capire meglio una pagina importante della storia letteraria d'Italia.

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