mercoledì 18 aprile 2007

L'amico di Galileo


Isaia Iannaccone, chimico e sinologo, ha pubblicato il suo primo romanzo, L'amico di Galileo. Lettura piacevole e scorrevole ambientata fra l'Europa, l'India cristiana, Macao e la Cina. In breve, si narra di Terrentius (o Schark), medico anatomista del 600, che lotta contro il tribunale dell'Inquisizione, in perenne opposizione a qualunque teoria metta in discussione dottrine inamovibili della Chiesa e di Aristotele. Terrentius, amico di Galileo (da cui il titolo) e socio dell'Accademia dei Lincei, viene a sapere che in Cina sono i saggi a governare, e che l'Imperatore ha grande rispetto per la scienza. Perciò dedica tutto se stesso all'impresa di andarci, e con questo fine in mente, si fa gesuita, impara il cinese e la farmacopea dell'Oriente, e finalmente riesce a raggiungere la missione fondata da Matteo Ricci. Ma anche lì, nemici invisibili cercano di fermarlo: un assassino nascosto fra le pagine del libro rivelerà la sua identità solo alla fine del romanzo. Buon abbinamento fra romanzo storico, giallo, qualche scena sensuale, colpi di scena, forse frutto anche dei buoni consigli dell'editrice Françoise Roth, esperta di romanzi storici e prodiga di suggerimenti a Iannaccone, come lui stesso ammette nella postfazione al libro.

Questo libro mi ha ricordato tante cose. Innanzitutto mi è sembrato di rivedere un Baudolino in versione ridotta, ma senza i colti intarsi verbali e certe scene poetiche di quest'ultimo racconto. Devo però ammettere che le discussioni fra Terrentius e l'Inquisizione nelle prime pagine del libro in relazione alla questione se lui fosse o meno un ematita, o i dialoghi accesi fra gesuiti conservatori e progressisti mi siano piaciuti parecchio. Come Baudolino, anche Terrentius ha una terra lontana e favolosa da raggiungere: la sua terra del Prete Giovanni è la Cina, dove finalmente non avrà (o spera di non avere) il fiato sul collo dai domenicani preoccupati solo di difendere la fede. Questo Baudolino del diciassettesimo secolo affronta il mare, le febbri, nemici invisibili, ma ha saldamente i piedi per terra. Baudolino ha il pregio di essere un romanzo storico per i colti, Iannaccone invece quello di esserlo per il grande pubblico.

Affascinante anche il richiamo all'idea del paese di Utopia, benché mai menzionata esplicitamente. La terra dell'Imperatore è mitizzata, per il grande rispetto di cui godrebbero i saggi e gli scienziati. Si ode una eco lontana di tante idee, dalla Repubblica di Platone a Gioacchino da Fiore. Secondo la sua escatologia, chiamata anche "filosofia delle tre età" (Drei-Reiche-Lehre), ci sarebbe un'equivalenza fra le tre persone della Trinità e la storia, divisa in tre stati o epoche. Il primo status era l'Età del Padre, che corrispondeva al Vecchio Testamento ed era caratterizzata dalla legge mosaica. Il secondo status, cioè l'Età del Figlio, era rappresentato dal Nuovo Testamento e dalla grazia di Dio. Il terzo status era l'Età dello Spirito Santo, epoca futura in cui l'umanità avrebbe raggiunto la piena libertà cristiana e la perfezione. Nella sua Expositio in Apocalypsim vedeva la chiave del successo della nuova età nel governo monastico, un "ordine di uomini giusti", che avrebbe condotto a una chiesa e umanità rinnovata. Questo concetto è presente nell'Utopia di Tommaso Moro e in Tommaso Campanella, con La città del sole. L'ideale di Terrentius è quasi gioachimita: una terra e una età in cui i saggi amministrano gli uomini. Il trionfo dei colti per il bene dell'uomo.

Riflettere sul ruolo degli uomini di cultura e di scienza è importante. Spesso malvisti dalla società in cui viviamo, forse perché troppo progressisti o poco attenti ai desideri dei media, o forse perché sentiti troppo "lontani". Certo, il Grande Fratello (non quello di Orwell, che se cercato su Google è all'undicesimo posto, ovviamente dopo quello della televisione) è più interessante e più facile da seguire, e richiede meno concentrazione. Sarà più complicato avere a che fare con chi vive le sue giornate fra tomi, libroni, e che si diverte di più leggendo che facendo zapping. Il popolo vuole godere, e chi detiene il potere politico, religioso e mediatico sa come darglielo. Giovenale griderebbe: "Panem et circenses!". Il terzo incomodo restano gli uomini di cultura, sentiti estranei all'epoca di Gioacchino da Fiore, nel 600 della Santa Inquisizione in cui è ambientata la storia di Terrentius, ancora oggi. Siete elementi di discontinuità, cari lettori, smettetela di perdere tempo qui, in questo blog.

Pazienza, la prossima volta invece di spendere 18,50 euro per l'ultimo romanzo di Iannaccone, aggiungendo solo 50 centesimi potrò, grazie a Mediaset Premium, comprarmi la finestra sulla "Casa" 24 ore su 24. Un mese a fare lo sbircione valgono più della storia immaginaria di un gesuita secchione e rompiballe, non credete?


Leggi online il primo capitolo
Link: Isaia Iannaccone - L'amico di Galileo - 2006, Sonzogno Editore

2 commenti:

Mary ha detto...

Ringrazio questo autore perchè mi ha spinto a verificare e approfondire le mie conoscenze sull'ordine dei Gesuiti. Libro molto interessante per chi adora leggere vita quotidiana sulla storia del passato.

Anonimo ha detto...

dovrò leggere qst libro in sole 2 settimane. c'è qlcn ke mi può aiutare?:)

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