E pregano piuttosto alla stella di Afrodite, che chiamano Koubar, e nelle loro implorazioni gridano "Alla wa Koubar", che significa "Dio e Afrodite". Poiché chiamano Dio "Alla" e "wa" lo usano come congiunzione, e chiamano la stessa "Koubar" e così dicono "Alla wa Koubar". (Costantino Porfirogenito, De Administrando Imperio 14)Costantino Porfirogenito aveva frainteso la frase araba Allahu akbar, ovvero "Dio è grande". Questa idea non era nuova, ma derivava da un errore di traduzione che aveva fatto Giovanni Damasceno, teologo originario di Damasco vissuto fra il VII e VIII secolo. Una delle parti della sua monumentale opera, conosciuta come La fontana della sapienza, si intitolava Riguardo alle eresie, il cui centotredicesimo capitolo trattava della Eresia degli ismaeliti, ovvero degli arabi, ritenuti discendenti di Ismaele, figlio maggiore di Abraamo e della sua chiava Agar. In quella che sembra sia una delle più antiche confutazioni dell'Islam, fu il primo ad affermare che adorassero Afrodite o Venere, che essi avrebbero chiamato Khaber o Chaber.
E dire che Giovanni si chiamava Yana o Iyanis e che parlava e capiva perfettamente l'arabo! Ciò nonostante, l'incomprensione (più o meno volontaria e fanatica) nei confronti dell'Islam avrebbe dato origine a un conflitto culturale e religioso che dura ancora oggi.
Il fanatismo è forse roba da Medioevo? Qualche anno fa, Amos Oz pubblicò il suo "Contro il fanatismo", il cui messaggio è: non esistono buoni o cattivi nel confitto tra gli israeliani e i palestinesi. C'è una frase che mi piace nel suo libro:
Il fanatismo è più antico dell'Islam, del cristianesimo, dell'ebraismo, più antico di ogni stato o governo (Amos Oz, Contro il fanatismo)La trovo illuminante. E' facile associare la religione al concetto di estremismo. Ovviamente, i cristiani sono altrettanto responsabili, con le Crociate e la Santa Inquisizione, con i terroristi di Settembre Nero, o più recentemente di Al Qaida. E nessuno nega che la componente religiosa abbia un suo peso. Ma è semplicistico affermare che la causa scatenante sia la religione. Quasi nessun credo incoraggia all'odio e alla mancanza di rispetto, semmai è usato come movente e giustificazione per cristallizzare la paura e l'odio per il diverso.
Oz è noto per i suoi sforzi per garantire la pace e la convivenza fra israeliani e palestinesi. Nel marzo 2011, inviò una copia in arabo del suo libro Una storia di amore e di tenebra a Marwan Barghouti, politico palestinese ed ex leader di Tanzim, ritenuto leader della prima e seconda Intifada e condannato all'ergastolo per diversi omicidi. C'era una dedica, in ebraico, che diceva:
Questa storia è la nostra storia, spero che la leggerai e ci capirai come noi capiamo te, sperando di vederti fuori e in pace.Ovviamente Oz è stato attaccato da molti, specialmente da elementi della destra israeliana. Può un gesto di buona volontà avere senso? Criticandolo, chi si è dimostrato realmente fanatico?
La questione, come si vede, è ancora aperta.
Bibliografia
- Amos Oz, Contro il fanatismo, 2010
- Costantino VII Porfirogenito, De Administrando Imperio, X secolo
- Giovanni Damasceno, De Haeresibus, capo 113, in Migne, Patrologia Graeca
- Articolo riguardante Amos Oz, The Jerusalem Post, 15 marzo 2011, disponibile a questo link (consultato l'11 febbraio 2013)
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